Indagine Arera, standard elevati su acqua e servizi

del 30/03/2021

L’acqua aquilana e i servizi legati alla sua distribuzione sul territorio si attestano su standard elevati. A certificarlo è l’indagine condotta a livello nazionale dall’Arera, l’Autorità che sovrintende a energia, reti e ambiente. I dati, il cui ultimo aggiornamento si riferisce al 2019, evidenziano per il Sud una qualità media definita buona, pur persistendo qualche «zona grigia», soprattutto a causa della mancanza di informazioni da parte di alcune società di gestione.

MEGLIO DEGLI ALTRI. Per L’Aquila il riscontro, in base ai vari parametri considerati, è nettamente sopra la maggior parte delle altre zone esaminate. Il capoluogo spicca, ad esempio, per l’accessibilità al servizio e la gestione del rapporto contrattuale tra l’utenza e il gestore, classificate come ottime dall’indagine. Gli aquilani rientrano così nella ristretta fascia di popolazione, stimata nel 15 per cento del totale dell’Italia meridionale, che può contare su operatori compresi nella fascia qualitativa più elevata. Va meglio, ad esempio, rispetto a Palermo, Potenza e Matera, che si attestano su un livello solo discreto, ma anche in confronto a Napoli, Salerno e le principali città pugliesi, per le quali il giudizio non va oltre il buono.

SOTTO LA MEDIA. Altrettanto significativo è il risultato relativo ai tempi di attesa degli utenti agli sportelli. L’Arera ha preso riferimento come limite medio 20 minuti. Per L’Aquila è stata calcolata una media di 18 minuti, che la colloca anche in questo caso tra i comuni in cui è stata registrata la maggior efficienza. Fanno meglio Potenza e Matera, con un tempo medio di attesa pari a 10,4 minuti, ma anche Bari con 15,3 minuti. Napoli, dove bisogna aspettare quasi mezz’ora, invece, non regge il confronto.

LE EMERGENZE. A confermare le buone performance del servizio idrico aquilano è il dato sulla reattività alle richieste di pronto intervento. In questo caso l’efficacia si attesta al 94,4 per cento, sfiorando il massimo, raggiunto unicamente dalle siciliane Siracusa, Trapani, Ragusa e Caltanissetta, rispetto allo standard di tre ore previsto tra la segnalazione e l’arrivo degli operatori sul posto. L’Aquila anche su questo paramento risponde meglio di Napoli, che non va oltre il 78,2 per cento e anche di Bari, al 79,8 per cento. La tendenza non cambia di molto se si considera, inoltre, il tempo medio di attesa per il servizio telefonico. Il riferimento preso in considerazione da Arera per la risposta è di 240 secondi, quattro minuti. All’Aquila gli operatori rispondono in 47 secondi, ma i più veloci sono quelli di Trapani che ne impiegano 12, mentre a Siracusa ne servono 33. Molto più lente le risposte a Bari, con 199 secondi, e Napoli, a 253.


DA IMBOTTIGLIARE. Per Alessandro Piccinini, amministratore unico di Gran Sasso Acqua, società che gestisce la rete aquilana, i dati elaborati dall’Arera forniscono una piacevole conferma. «Siamo particolarmente soddisfatti», spiega, «perché si tratta di una valutazione proveniente dall’ente di controllo che applica sistemi di controllo stringenti». Piccinini evidenzia, in particolare, gli elevati standard di qualità della risorsa. «L’acqua è sempre stata ottima», fa notare, «tanto che avevamo pensato anche a imbottigliarla, ma non è stato possibile farlo perché i dati organolettici, seppure ottimi, non mantengono livelli costantemente stabili». Sui servizi, l’amministratore richiama una tradizione ormai consolidata per l’azienda che gestisce l’acquedotto. «L’efficienza è una caratteristica che si tramanda dalla precedenti gestioni», osserva, «dovuta a una conduzione quasi familiare della società, per attenzione a tutti gli aspetti». La prospettiva, dunque, non può che essere quella di mantenere il passo. «Il nostro impegno è rivolto sempre al meglio», conclude Piccinini, «per continuare in questa direzione». (Fonte: Il Centro).