La Gran Sasso Acqua e la Sicurezza delle infrastrutture Critiche: L’intervento del Presidente Ivo Pagliari al convegno sulla Digitalizzazione e la Resilienza.
La sicurezza delle infrastrutture critiche e dei territori nell’era digitale è stata al centro di un convegno promosso dalla Spee, società aquilana specializzata in sicurezza, con il patrocinio di Enea e Ingv.
È stata l’occasione per favorire riflessioni e approfondimenti su varie tematiche tra cui la transizione digitale a supporto della sicurezza del Paese, l’integrazione della Protezione Civile con gli altri operatori pubblici e privati e sul progetto Niss (National Infrastructure Safety & Security Services), sviluppato proprio da Spee, nell’ambito del programma di investimenti innovativi del Fondo Complementare al Pnrr per le Aree Sisma 2009-2016 (NextAppenino).
Al convegno, moderato da Luca Telese e Flavia Giacobbe, è intervenuto anche il presidente della Gran Sasso Acqua spa, Ivo Pagliari che ha affrontato come la società che gestisce il ciclo idrico integrato in 36 comuni del comprensorio aquilano, si colloca nel contesto normativo del D.lgs. n. 134/2024, che recepisce la direttiva Cer/2022/2557/Ue – “Critical Entities Resilience”, e quali settori rientrano nel campo applicativo della norma in questione.
“La Gsa gestisce la risorsa idrica e delle reti di adduzione, la gestione degli impianti e dei processi di depurazione nonché la rete fognaria. Le principali risorse acquifere che alimentano la rete idrica del comparto in gestione si riferiscono in particolare alle sorgenti del Gran Sasso, del Chiarino e dei pozzi di Acqua Oria. Certamente l'acquifero del Gran Sasso è la risorsa più importante ed anche quella tecnologicamente più avanzata”, ha spiegato Pagliari. “Le aree critiche riguardano in particolare le prese acquifere, le vasche di accumulo e gli impianti di turnazione dove risiede il rischio maggiore perché interessa grandi quantitativi di acqua prima della messa in distribuzione. Sull'acquifero abbiamo dei sofisticati sistemi di analisi che consento di avere dei dati multi parametrici ogni 4 minuti che consentono di rilevare eventuali inquinamenti tra i più importanti da monitorare e cioè di tipo batterico o chimico nonché della torbidità dell'acqua”.
“Alla rilevazione del dato ‘Alterato e fuori dai parametri di riferimento’ l'acqua viene messa a scarico e quindi non immessa nelle vasche di accumulo e quindi in rete di distribuzione”, ha continuato il presidente della Gsa, ricordando come l’azienda abbia programmato in un triennio una mutazione delle attività analogiche in digitali e questa transizione produrrà necessariamente una riorganizzazione delle strutture e delle professionalità interne sempre più qualificate nella gestione digitale delle infrastrutture.
Nell’ambito della digitalizzazione, è prevista l’installazione di contatori digitali di nuova generazione che consentiranno di gestire al meglio il bilanciamento idrico delle varie aree di distribuzione. “Chiaramente dai dati di bilanciamento idrico e dagli scostamenti”, ha spiegato Pagliari, “si potranno desumere una serie di attività quali quelle delle rotture di condotto idriche per cause naturali o di altro fattore esterno”.
Notevoli investimenti sono stati programmati anche per la depurazione, che peraltro rientra proprio tra i “settori critici”.
“Chiaramente il monitoraggio dei dati è importante, ma ancora più importante è la gestione delle sonde multi parametriche, gli allarmi e il veicolo delle informazioni”, ha spiegato il presidente Pagliari. “Per questo servizio e per la sorveglianza attiva della sede e di altri siti sensibili ci avvaliamo della partnership della Spee ormai da qualche anno”.