SOTTOSERVIZI, DIGITALIZZAZIONE, RISORSA IDRICA - LE SFIDE DI GRAN SASSO ACQUA
Dopo una fase di stop sono ripresi all’Aquila i lavori di realizzazione dei nuovi sottoservizi, considerata la più importante opera pubblica post-terremoto dal momento che è stata finanziata con ben 85 milioni di euro. Tunnel intelligente ispezionabile, all’interno del quale corrono reti idriche e fognarie, elettriche e di telecomunicazione, che si alterna a polifore nei vicoli più stretti del centro storico, rappresenta una straordinaria innovazione che proietta la città nell’agognata dimensione smart che guarda alle capitali europee. I terremoti del 2009, 2016 e 2017 e le conseguenti pesanti attività di ricostruzione che ne sono conseguite – d’altra parte – non hanno causato solo danni a ciò che si vede, cioè agli edifici, ma anche a quello che il cittadino comune non vede, questo non deve far pensare che tutto ciò che è sotterraneo, come le reti idriche, non abbia subìto danni. Le condotte sono state logorate dall’evento in sé e da tutte le azioni ad esso conseguenti, come le messe in sicurezza, i numerosissimi passaggi di mezzi pesanti e gli interventi di ricostruzione. Questo ha ulteriormente peggiorato le condizioni di una rete notoriamente vetusta generando considerevoli stress alla rete idrica e provocando un consistente aumento delle perdite per cui è bene essere consapevoli del fatto che si sta lavorando proprio per rendere più efficiente il servizio e ridurre le perdite.
I fondi per la ricostruzione post-sisma possono garantire un’importante azione di efficientamento dei sottoservizi e riduzione sostanziale delle perdite estendendo l’esperienza in corso di realizzazione nel centro storico dell’Aquila anche alle frazioni e agli altri comuni del cratere sismico.
La Gran Sasso Acqua spa, società che gestisce il ciclo idrico integrato in 32 comuni del comprensorio aquilano ed è soggetto attuatore dei lavori dei sottoservizi, prosegue, contemporaneamente, proprio nella sua azione di mitigazione della dispersione idrica attraverso la distrettualizzazione della rete di distribuzione e la sostituzione dei contatori analogici con quelli digitali, che insieme concorrono alla determinazione in tempo reale del bilancio idrico.
Se da un lato va infatti ribadita la necessità di un consumo più responsabile e consapevole dell’acqua, soprattutto nelle stagioni calde, dall’altro è necessario programmare e realizzare ingenti investimenti. È il caso, ad esempio, della realizzazione del potabilizzatore di Campotosto, che grazie al finanziamento del commissario straordinario, garantirà una nuova e diversa fonte di approvvigionamento idrico per almeno 200 litri al secondo, provvidenziali durante gli interventi di messa in sicurezza dell’acquifero ma utili anche per il futuro a completamento del fabbisogno.
Per rendere più comprensibili gli sforzi compiuti e quanto sia impegnativo il lavoro da portare avanti, è sufficiente ricordare che Gran Sasso Acqua gestisce circa 2.500 km di reti idriche di adduzione e distribuzione.